competition.interior.istitutional.leisure.urban

 

Piazza Rovetta Largo Formentone

con Daiana Lorenzi

 

 

Brescia

Cliente: Amministrazione Comunale

Programma:Riqualificazione dell’area di piazza Rovetta

e largo Formentone con l’inserimento di un edificio polifunzionale

per la città.

Progetto: 2009

Area: 390m2

S.U.: 1000m2

Volume: 3.000m3

Budget: 1.400.000,00

Categoria:competition.interior.istitutional.leisure.urban

Il progetto parte dagli obbiettivi del bando e dalla conoscenza dei limiti posti dalla peculiarità del luogo scelto per la collocazione di questa opera pubblica e che poi hanno guidato l’intero percorso progettuale:

1-il progetto si dovrà insediare in un area centrale della città ricca di edifici storici. Avrà quindi un rapporto privilegiato con la piazza, con il lato nord della Loggia e dovrà contribuire alla valorizzazione dell’intero quartiere

2-L’area massima di copertura, la giacitura ed il volume sono vincolati dai dati di progetto

3-Le destinazioni d’uso e le superfici da attribuire ad ogni funzione sono definite dal bando

4-L’opera pubblica dovrà assolvere anche la funzione di polo ricettivo e riqualificativo dell’intera area circostante

Il progetto prende spunto da queste riflessioni urbanistiche e dall’idea di rendere questo intervento UN LUOGO DI BELLEZZA E DI ECCELLENZA, definito gli elementi chiave di seguito esposti

DIALOGO CON IL CONTESTO

L’edificio della nuova sala lettura si colloca in un luogo centrale della città di Brescia e diventerà il completamento dell’isolato storico di Largo Formentone e del quartiere di San Faustino. Per questa ragione si è pensato ad un edificio che fosse composto come due scatole una dentro l’altra al fine di consentire una risposta ad ogni esigenza:

l’involucro esterno sarà una parete piena, con le bucature che rispecchiano le finestre degli edifici storici, così da avere un “dialogo” diretto con la cortina storica di cui l’edificio sarà  completamento. Per il rivestimento di questa quinta però è previsto l’utilizzo del marmo di Botticino per conferire maggiore importanza alla funzione pubblica che vi risiederà rispetto al resto del costruito esistente che ospita prevalentemente residenza e attività commerciali private e come richiamo al genius loci di Brescia che, nei secoli, ha sempre utilizzato il marmo proveniente dalle cave site alle porte della città

il nucleo interno che ospita le funzioni di sala lettura e info point, invece sarà completamente vetrato per ricevere il massimo della luce e per dare un senso di ariosità allo spazio.

il vuoto che si crea tra le due scatole sopra descritte e i doppi volumi diventa spazio filtro tra la vita della città e la quiete della sala lettura. Il vuoto ricrea inoltre lo spazio tipico degli androni cittadini.

FRUIBILITA’

Perché il progetto funzioni ovviamente questo edificio deve essere facilmente fruibile, sia fisicamente che visivamente anche dalla città e non solo dagli interessati al servizio della sala lettura o info point.. Si è ritenuto necessario creare un collegamento tra Via San Faustino e Rua Sovera ispirato alle strette viuzze del centro nominato, proprio in virtù della sua forma, Vicolo delle Acciughe. Inoltre di fronte all’edificio è stata pensata una piazza con la fontana a raso che diventa punto di incontro, gioco e relax soprattutto nella bella stagione, consentendo di creare sinergie tra le attività del quartiere e garantisce l’animazione del luogo nell’arco dell’intera giornata.

RICONOSCIBILITA’ 

Il progetto si inserisce in un  contesto ricco di preesistenze ma deve essere immediatamente riconoscibile. Per questo è stato pensato un volume di vetro satinato a sbalzo che possa diventare il simbolo del luogo e una ”lanterna” di notte. Inoltre per migliorare il paesaggio urbano si è ritenuto opportuno rendere l’edificio unico anche attraverso l’utilizzo dell’arte; per questo si è lasciato spazio ad un artista bresciano che ha progettato

PRIMIGENIA.

L’intervento plastico/strutturale si innesta nel cuore della citta’ come pelle, ora ,di uno stesso corpo. Respira la tensione del contemporaneo, la radicalita’ del tempo che corre. Indice di una mutazione continua ed inesorabile. Works in progress.Sicura, rispettosa di una solida tradizione costruttiva , anche per via dei materiali che la costituiscono, si relaziona alla citta’, al paesaggio urbano circostante. Dilata lo sguardo,alza l’orizzonte.Dita intrecciate che accolgono il passante,ogni cittadino,definendo le ragioni del nuovo spazio architettonico. Lo anticipa,crea un’intercapedine/cerniera di luce e ombra che muta nel corso della giornata,innesta natura ed artificio.Linee interrotte e ritessute,arterie allontanate e ricomposte,divengono in prossimita’ della loro caduta, sorgenti.Bocche effusive,fontanile. Acqua,in connubio ad una tradizione ,quella bresciana, viva ed autentica. Continuo rimbalzo tra le concretizzazioni del dinamismo infinitesimale e l’aspirazione al dilatarsi infinito delle forme definisce un concetto unversale,che traduce l’aspirazione “del fatto” in una vera e propria definizione poetica del gesto.

Assunzione di responsabilita’, misura interiore di tutte le cose.